VELISTA IN VOLO LUNGOCOSTA
Salgo in aereo a Fiumicino per Atene, mi aspettano circa due ore di volo, così un po’ sonnecchiando mi metto a leggere distrattamente Bolina.
Appena partiti l’aereo vira a sinistra e, grazie alla bella giornata baciata dal sole invernale, il finestrino mi offre uno scenario fantastico. Stimolato dalla vista esco piacevolmente dal torpore, sotto i miei occhi distinguo perfettamente una barca a vela perfettamente assettata di bolina stretta che, sospinta dalla tramontana tesa, corre veloce lasciando dietro di sé una lunga scia argentata.
Sulla foce del Tevere scorgo la forma inconfondibile del Porto di Roma e mi torna alla memoria il viaggio di Meria. Dopo pochi minuti sorvoliamo le Pontine, proprio di fronte al Circeo, che sembra raggiungibile a nuoto.
Vedo Zannone e poco più in là Ventotene con accanto Santo Stefano, mentre Ponza mi sfugge perché rimane proprio sotto l’aereo.
Ancora più avanti ecco Ischia, Procida ed il golfo di Pozzuoli, sembra di poter passeggiare saltellando tra una isola e l’altra.
Superato il golfo di Napoli ci viene incontro la penisola Sorrentina e davanti a punta Campanella l’isola di Capri con i suoi faraglioni risplendenti al sole.
Proseguendo le nuvole aumentano, ma c’è ancora il tempo di distinguere il Cilento con il pontile di Acciaroli e ancora la forma inconfondibile di capo Palinuro.
Tra le nuvole vedo un altro centro abitato sul mare, forse è Scalea.
Sorvolando la terra ferma superiamo Cosenza e la Croce dei Laghi coperta di neve, infine lasciamo l’Italia da Cirò Marina.
Il mare, le nuvole, la costa con le sue insenature, i porti, sono gli stessi elementi che accompagnano il velista, ecco perché ho sentito il bisogno di descrivere la mia emozione.